Una emittente locale, "Radio Metropolitana", trasmetteva ogni giorno una riflessione religiosa. In occasione del 1º Maggio (forse del 1993), Paolo incise questo messaggio, dedicato al significato della Festa dei Lavoratori.
Buon giorno a tutti voi che, attraverso la Radio Metropolitana, state seguendo questo programma "Incontro di fede".
Oggi è sabato, 1° Maggio, festa dei lavoratori. Un buon giorno del tutto speciale per te lavoratore, per te che lotti e lavori per costruire un futuro migliore per te e per la tua famiglia.
Oggi desideriamo fermarci un po' per riflettere su questo giorno. Il 1° Maggio nacque come festa dei lavoratori alla fine del secolo scorso, quando i lavoratori erano trattati come parti di una macchina, sfruttati dal padrone. Per difendersi essi diedero vita a un grande movimento di unione e di solidarietà. Cercarono la solidarietà tra tutti i lavoratori, soprattutto dell'industria, e così poterono ottenere una grande vittoria: le otto ore di lavoro. Per conseguire questa vittoria affrontarono una repressione molto dura, operai furono arrestati e uccisi. Ma essi reagirono e la reazione degli operai fu giusta. Fu contro l'umiliazione dell'uomo, che è autore del lavoro, contro lo sfruttamento per il lucro, contro le cattive condizioni di lavoro e di previdenza
Il mondo operaio si unì in una grande solidarietà. Furono create associazioni e sindacati, per aver peso nelle decisioni che riguardavano il salario e le condizioni di lavoro. I lavoratori con la loro unione e solidarietà riuscirono a cambiare le condizioni del lavoro e di rimunerazione e anche la legislazione sociale.
Questo accadde nel passato, ma oggi ancora esistono molte ingiustizie. Col passare del tempo si sono create nuove ingiustizie ancora peggiori, quindi i lavoratori devono dar vita a nuovi movimenti di solidarietà nell'agricoltura e nell'industria. La solidarietà dei lavoratori tra di loro e con altri gruppi deve essere presente dove c'è sfruttamento, dove l'uomo è umiliato, dove c'è miseria e persino fame. Perché esistono poveri ovunque è violata la dignità del lavoro umano, dove c’è disoccupazione, dove non sono valorizzati il lavoro e i diritti del lavoro, soprattutto il diritto a un salario giusto, dove non è garantita la sicurezza di un lavoratore e della sua famiglia.
Quando vediamo tutte queste cose, la Chiesa non può restare estranea a questa problematica. So che molte persone continuano a dire che la Chiesa deve predicare sul Cielo. Ma la Chiesa deve soprattutto essere fedele al messaggio di Cristo, che non ha pensato solo alle anime ma anche ai corpi, e che ha detto che saremo giudicati sull'amore, sulla comprensione, sulla valorizzazione dell'uomo. Quindi noi della Chiesa, difendendo la causa dei lavoratori stiamo compiendo la nostra missione, perché in questa maniera proviamo la nostra solidarietà a Cristo e facciamo in modo di diventare davvero la Chiesa che deve essere la Chiesa dei poveri. È per questo che la Chiesa si schiera insieme ai sindacati, insieme ai lavoratori per dare il suo appoggio, la sua collaborazione, il suo servizio alla causa dei lavoratori, perché vogliamo che i lavoratori siano rispettati, perché nella misura in cui l'operaio sarà rispettato, nel suo valore e nella sua dignità, sarà rispettato anche Cristo, e noi vogliamo che Cristo sia rispettato sempre e in ogni luogo.
Celebrando il 1° di Maggio stiamo celebrando una festa anche religiosa perché l'uomo è figlio di Dio e deve essere trattato come figlio di Dio, egli che ha una grande dignità e che è chiamato da Dio a creare un mondo nuovo.
Chiudiamo ora il nostro programma dirigendo il nostro pensiero, la nostra preghiera a Maria, madre di Cristo, madre di tutti noi, madre dei lavoratori. Dirigiamole la nostra supplica: Ave Maria...